martedì 1 maggio 2018

Contributo esterno - rilettura in chiave satirica del webinar di Lorita Tinelli

Il nostro più affezionato contributore non ha resistito: quando ha letto i post sul discutibile webinar dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia tenuto da Lorita Tinelli in data 18 Aprile non ha potuto trattenere la propria verve satirica e ha scritto questo pezzo davvero spassoso.

Lo pubblichiamo non tanto perché, tutto sommato, è anche spassoso, ma soprattutto perché induce a riflessioni ancora più profonde sulla cifra qualitativa dei discorsi della psicologa «anti-sette».

Insomma: una tantum, complice la festività odierna, vogliamo fare un’eccezione alla linea editoriale del nostro blog e lasciamo spazio a una pura e semplice satira, un genere letterario al quale anche noi riteniamo di avere pieno diritto siccome l’articolo focalizza un personaggio la cui dimensione è innegabilmente pubblica.




di Epaminonda


“SINDROME COMPORTAMENTALE DI BUFAL”
IL GRAVE CASO DI LORITA TINELLI


Trasmettiamo un messaggio che ci è giunto attraverso l’Ordine degli Psicologi della Lombardia e che necessita di alcune traduzioni per essere pienamente inquadrato. Ci fornisce un quadro clinico sullo stato chiaramente allucinatorio di Lorita Tinelli e offre spunti molto interessanti per lo studio delle alterazioni del linguaggio e delle disfunzioni cognitive. Dal semplice confezionamento di bufale senza senso, di cui abbiamo già parlato in precedenti contributi, passiamo al delirio puro e semplice.

Possiamo ascoltarlo direttamente dalla sua voce, come documentato in questo post, che ho provveduto a trascrivere:



Ehhhh, ovviamente, ehhhh, insomma spiego… si parla di sette abitualmente, non è sicuramente un termine scientifico questo ehhhhhhh, è un termine più ehm mediatico per fare intendere più facilmente ehmmmmm qualcosa, no?

Quella che parla naturalmente è Lorita Tinelli, autoproclamata massima esperta di sette e di anti-sette in Italia. Referente in materia per l’Ordine degli Psicologi e per il Ministero dell’Interno.

L’inizio del suo intervento ci aiuta a capire che il termine sette non è scientifico, quindi tutte le volte che viene utilizzato dalla nostra Lorita è giusto per confonderci. E ci fa capire che nella sua testa sciaborda una sentina di idee confuse. Ma proviamo ad ascoltare il contributo successivo dove ci spiega in modo chiaro l’origine del termine. Questo sicuramente lo metterà nel contesto giusto.


Ehmmm il termine setta [si rimette a posto la frangia con uno scatto e sobbalza sulla sedia] è un termine neutro [neutro? ma che significa? non è dato saperlo] che deriva dal latino ehmmm ‘secare’ e può significare appunto dal latino ‘secor’ [ma che verbo è questo? forse intendeva dire ‘sequor’? e scandiamola quella benedetta ‘q’!] ohmmm eehmmmm quindi ‘secare’ o separare, in realtà insomma sono realtà che si distaccano da altre realtà più ampie e seguono un leader carismatico, questo è ehm il termine a cui noi facciamo… ehmmm il significato a cui facciamo riferimento quando parliamo di setta.

Bene.

Allora cominciamo la nostra traduzione chiarendo che ‘secor’ non è un termine latino, ma semmai spagnolo e che naturalmente non ha nulla a che vedere con le sette, ma significa seccare. In effetti la Tinelli dev’essere piuttosto seccata dalla magra figura che sta facendo già alla partenza e dal ginepraio linguistico in sui si è infilata sin da subito.

Ma concentriamoci sulle informazioni importanti e attingiamo da questa eccelsa fonte del sapere che ci dice che setta significa in origine dividersi da qualcosa di più grande. Questa già ci sembra una banalità e ci fa domandare come mai la Tinelli si sia imbarcata in una esposizione a memoria della definizione del termine ‘setta’ che è risultata così incerta e vacillante, quando avrebbe potuto semplicemente prendere un buon vocabolario e leggerla a beneficio di tutti (lei per prima), se proprio non era capace di snocciolarla con sicurezza.

Evidentemente, nella propria confusione mentale e nelle magre conoscenze raccolte sui banchi di scuola, la Tinelli dev’essere tuttora convinta che ammaliare l’interlocutore con la propria parlantina sia indice di intelligenza; una tattica che può funzionare fino alla seconda o terza superiore, ma più avanti comincia a fare cilecca.

Andiamo quindi a ripescare il nostro dizionario d’Italiano Treccani e scopriamo che in realtà l’etimologia della parola setta è la seguente: dal lat. secta, propriam. «séguito», da sectus, part. pass. di sequi «seguire» perciò non ha nulla a che vedere con il ‘seccare’ della penisola iberica. Ma naturalmente la Tinelli sa che ‘sequi’ è l’infinito di ‘sequor’ e che ‘sectari’ è la forma frequentativa di ‘sequi’ e che per assonanza di ‘sectari’ con il termine ‘secare’ (tagliare) a volte l’etimologia della parola setta (‘secta’) viene ricondotta a questa seconda ipotesi. Certamente doveva conoscere queste semplici nozioni, ma la sua sapienza è tanto sublime che non si manifesta a noi comuni mortali.

La Tinelli si colloca oltre lo scibile di noi umanoidi, si proietta nel futuro e quindi salta direttamente alle conclusioni passando al concetto di ‘separare’: a noi pare che l’unica separazione qui sia tra la Tinelli è la realtà, ma le diamo atto che alla fine lei ha detto che…

…i seguaci delle sette seguono un leader carismatico. Complimenti! Questa è proprio una gran bella scoperta visto che tutte le religioni oggi diffuse sul pianeta derivano dagli insegnamenti di un leader carismatico.

La Tinelli deve aver perso di vista personaggi minori come Gesù Cristo, Zoroastro, Maometto, Gautama Siddharta, Confucio, ecc. Del resto, ricordiamocelo, siamo in un contesto "non scientifico" perciò l’ignoranza è perfettamente giustificata.

Eppure la confusione, già diffusa a livelli virali, non si ferma qui.

Risentiamo la Tinelli dal vivo:


Ehmmmm esistono gru… gruppi ehmmmmmm lo sono sempre, ci sono sempre stati non soltanto in Italia ma anche fuori che ehmmmmm sono gruppi militari o gruppi politici ehmmmmm non… non l’ideologia non è necessariamente ehhh religiosa.

Queste verità profonde ci sconvolgono. Scopriamo che non solo in Italia ma anche fuori (fuori da che cosa? non lo sappiamo con precisione) ci sono gruppi! Questa è una certezza incrollabile per la Tinelli perché ce lo ripete ben tre volte e poi precisa che possono essere militari o politici, e non necessariamente religiosi.

È una riflessione sociologica di una profondità senza precedenti, a cui non saremmo mai arrivati da soli senza il contributo di Lorita e l’augusto intervento dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia. E dobbiamo anche dare atto alla sovrumana fatica che la Tinelli ha dovuto affrontare nell’elaborarla verbalmente. Basti contare il numero delle “mmmmmmmmmmmmmm”.

Confidiamo comunque di terminare questa interpretazione del Tinelli-pensiero con qualcosa di più concreto.

Riascoltiamola:


Per cui è molto difficile stabilire quante esse siano [le sette] e quante persone ne siano coinvolte; noi abbiamo dei dati orientativi [leggi: inventati] dovuti ehmmmm che raccogliamo in base a quelle che sono le ehmmmmm, come dire, le richieste di aiuto [di quattro disperati] che ci arrivano, però devo dire che molto spesso quando ci mettiamo a fare una ricerca [ma se non sa neanche di che sta parlando?] scopriamo che quel gruppo che è stato a noi raccontato [quindi sono dicerie e non “ricerche”] come setta e quindi come entità che ha danneggiato qualcuno [perciò vuol far passare come “setta” qualsiasi entità che ha danneggiato qualcuno?] contiene dei sottogruppi [ma guarda!] che magari [ci piacciono le sue certezze] sono collegati alla ASL, all’università [stiamo parlando delle “sette della mutua”!]... Cioè a volte sono dei gruppi che si parcellizzano e che tentano ehmmmm di apparire ehhhhhh naturali, sereni, tranquilli ehmmmm associandosi o comunque cercando il patrocinio di alcune istituzioni di ehmmmm diciamo serie [e diciamolo!] del territorio.

Perciò le persone che appaiono serene, tranquille, che hanno collegamenti importanti con istituzioni serie sul territorio sono state chiaramente plagiate? La Tinelli sembra pensarla così.

Ma c’è un altro aspetto:


Un altro aspetto che anche… insomma un po’… ehhh è sempre andato… è una domanda che molto spesso mi vien fatta [ma da chi? dalle voci nella sua testa?] ma quante sono le sette? [brava! ci piacerebbe saperlo visto che dovresti essere un’esperta] quanti sono gli aderenti? Io rispondo sempre che è difficile, [non lo sa] è un numero difficilissimo proprio perché ehmmmm cioè è proprio difficile raccogliere questo dato perché [brava, spiegacelo…] ehmmmm i gruppi settari non hanno nella loro definizione [se è per questo neanche lei ha una definizione] denominazione il termine setta [ma va’!?! vuoi dire che non s’iscrivono nell’elenco delle 'sette' alla Camera di Commercio? sono sbalordito!] ehmmmmm

E qui abbiamo un contributo pregnante del rappresentante dell’Ordine degli Psicologi, Davide Baventore, fino a quel punto rimasto sostanzialmente decorativo, che fa la  sua battuta:

Non c’è un registro unico nazionale deiiiii….

Manco finisce la frase ed è meglio così perché la figura è già penosa di suo.

Ma torniamo a Lorita che ci rassicura:

...assolutamente no [nel caso avessimo sospettato il contrario] non c’è un albo, non c’è… come avete visto il Tempio del Popolo [un famoso movimento organizzato dalla CIA negli anni Settanta] il Tempio del Sole ehm hanno dei nomi e hanno anche delle strutture giuridiche molto spesso che sono simili a quelli di un associazione semplice [ma che significa? ci sono anche le associazioni complesse? o forse intendeva ‘società semplice’ come in campo commerciale?] una onlus molte sono associazioni, sono onlus [il Tempio del Popolo era un’organizzazione statunitense di quarant’anni fa, che c’entra con le onlus? bah!] sono comitati cioè non hanno questa denominazione [brancola in un buio sempre più fitto].

E qui ci fermiamo perché anche la nostra resistenza ha un limite e comprendiamo che Lorita Tinelli:
a) non sa assolutamente di che cosa diamine sta parlando, e ce lo dice lei stessa,
b) non conosce le dimensioni e la natura del fenomeno di cui proclama di essere esperta,
c) non saprebbe riconoscere una “setta” perché, in realtà, non comprende neanche il significato della parola.

Considerando che si presenta come massima esperta in materia e che viene sbandierata dall’Ordine degli Psicologi e consultata dal Ministero dell’Interno possiamo finalmente affermare che siamo in buone mani… quelle di Dio!

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