mercoledì 10 gennaio 2018

Gli «anti-sette»: professionalità, serietà e dialettica accademica... o no?

Per ognuno dei principali esponenti «anti-sette» si potrebbe scrivere un saggio a parte: ciascuno di loro ha una propria storia, ha dei moventi (che ovviamente tenta di adombrare, per lo più invano) e ha dei tratti caratteristici.

La figura forse più controversa (ma in verità è arduo fare paragoni fra questi personaggi) è colei che gestisce il profilo Facebook a nome «Ethan Garbo Saint Germain», pseudonimo di Sonia Ghinelli della FAVIS e convivente della ex moglie di Maurizio Alessandrini, presidente della medesima associazione.

Sì, non ci siamo sbagliati, è un fatto evidente dalle documentazioni pubbliche disponibili a ogni cittadino: la Ghinelli convive proprio con la ex moglie di Alessandrini (Patrizia Fungi), e d’altronde è lei per prima a scrivere costantemente al maschile da quel profilo Facebook e a dichiarare apertamente di avere un «orientamento sessuale fluido».

Con un po’ di buon senso, si dovrebbe tendere a lasciare da parte le libere scelte erotiche più o meno discutibili a seconda dell’orientamento personale di ciascuno, poiché, se vissute in modo strettamente privato, non rappresentano certamente un reale problema per la gente.

Ma tale non pare essere l’opinione della Ghinelli, che invece della propria sessualità sembra voler fare «notizia» e motivo di pubblico sollazzo, anzi, addirittura veicolo di critiche ed attacchi «ad hominem» contro i suoi presunti avversari. Ecco, per esempio, in che modo apostrofava qualche mese fa la dott.ssa Simonetta Po, una studiosa a lei particolarmente invisa:


Mentre gli scritti accademici degli studiosi seri e coscienziosi vengono temprati e vagliati mediante il confronto e la discussione «fra pari» (la cosiddetta «peer review»), il FAVIS si rapporta in questo modo ai critici dei movimenti religiosi se sono di corrente diversa dalla loro. È forse professionalità, questa?

D’altronde, quello non era un caso isolato e tanto meno una novità (come peraltro relazionavamo in altri post precedenti, qui, qui e qui), infatti anche un paio di mesi prima la Ghinelli aveva voluto dare pubblico spettacolo, sempre nel mezzo dei diverbi «a distanza» con la dott.ssa Po:


E non contenta, addirittura rincara la dose:


Per concludere in modo ancora più esplicito ed esibizionista:


D’altro canto, si potrebbe addirittura arrivare a ritenere che per la Ghinelli l’ambito della sessualità rappresenti un argomento che sconfina nell’ossessione (anche in considerazione dei continui post con notizie su casi di abusi sessuali a danno di bambini). Questa è chiaramente un’ipotesi, ma trova qualche elemento in post come il seguente:


Da qualunque parte la si osservi, non si può negare che questa fotografia un che di morboso l’abbia davvero.

Senza contare che a distanza di anni la Ghinelli la ripropone condividendola di nuovo:


Ci domandiamo: è un’ossessione, questa, oppure no?

In un modo o nell’altro, balza comunque all’occhio questa tendenza a mischiare le faccende personali con le «notizie» (virgolette d’obbligo) propinate come «di pubblico interesse».

Quanto sono professionali e seri, dunque, questi esponenti «anti-sette»?

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