venerdì 1 dicembre 2017

I «Toni» melodrammatici di Occhiello e dell’Associazione Italiana Vittime delle Sette

Mercoledì 21 Giugno 2017, presso la Sala Caduti di Nassiriya di Palazzo Madama, si è tenuta una conferenza stampa per la presentazione dell’associazione AIVS, Associazione Italiana Vittime delle Sette (della sua genesi parliamo in un post precedente).


In una cornice solenne e di assoluta autorevolezza come quella del Senato, si è concesso che alcuni individui, privi di reali qualifiche o titoli accademici in materia di religione o di sociologia, sferrassero un pesante attacco ad una minoranza religiosa recentemente riconosciuta dallo Stato Italiano, il Buddismo Soka Gakkai.

Antonio Occhiello, nato a Cerignola (FG) 20 Novembre del 1951 e meglio noto come Toni Occhiello, sin da subito si qualifica come presidente dell’AIVS e comincia la sua presentazione dell’associazione. Al suo fianco, l’amica ed alleata nella lotta senza quartiere contro i movimenti religiosi, Lorita Tinelli del CeSAP.



Con loro, anche i parlamentari «anti-sette», già citati in questo blog, Piero Liuzzi e Angela d’Onghia, amici personali della Tinelli e palesemente schierati contro le minoranze spirituali speciosamente ed opportunisticamente etichettate e ghettizzate mediante lo stigma di «culto distruttivo».


Questo è Liuzzi impegnato in un'apologia «in dialetto politichese stretto» di questo attentato alla libertà religiosa (sullo sfondo, una grafica dell'AIVS):


Questa è la D'Onghia intenta a ringraziare la Tinelli per averle offerto l'occasione di partecipare a un'iniziativa tanto «importante» (per chi?):



Riteniamo che l’intervento di Occhiello descriva di per sé, senza troppi commenti, il livello culturale, la bontà e la scientificità dell’iniziativa e dei suoi ispiratori.

Qui di seguito, ne descriviamo i punti salienti.

Al minuto 4’00”, Occhiello definisce la propria accezione del termine «setta» dichiarando: «noi usiamo questo termine per indicare una qualsiasi realtà sociale abusante, che si tratti di una religione o meno». Ci si domanda quale mai credito si possa dare ad una siffatta definizione, o quali testi di teologia, di sociologia o di filosofia della religione siano stati consultati per formularla: evidentemente, nessuno. Da ignoranti, noi preferiamo ricorrere a un buon vocabolario.

Al minuto 5’40”, Occhiello menziona, criticandola, la concessione dell’otto per mille dell’IRPEF all’Istituto Italiano Soka Gakkai da parte del governo Renzi. Qui Occhiello definisce tale confessione «una delle sette più ricche e pericolose del pianeta.» E prosegue dicendo: «Quando dico pericolose intendo in senso criminale, lo dico con profonda conoscenza del problema, avendone fatto parte per trent’anni e conoscendo tutti i retroscena di questa pericolosissima setta che adesso è religione dello stato». Da notare la pausa melodrammatica che Occhiello introduce prima di proseguire il discorso; ci permettiamo di ipotizzare che sia stata preparata ad hoc.

Al minuto 7’08” : «Potremmo dire che le vittime delle sette vengono in tal modo a trovarsi in una posizione niente affatto dissimile da quelle dello stalking o di uno stupro». Ci domandiamo: questa non è una calunnia sic et simpliciter?

Al minuto 9’26”, «Quindi… siamo qui per avvertire le istituzioni. Questa è una religione di stato dell’Italia, che in Giappone è considerata una partner… una business partner della Yakuza, cioè della pericolosissima mafia giapponese. E di questo io ho testimonianza ed esperienza diretta, che potrò condividere con chiunque voglia ascoltarmi».

Al minuto 58’52”, «(…) la famigerata Soka Gakkai ha una divisione che chiama “Divisione Futuro”. Essi stessi, nelle loro pubblicazioni, finanziate ahimè dallo Stato Italiano, propugnano la… o richiedono la collaborazione dei loro adepti per iscrivere i loro bambini anche in età quasi prescolare a queste famigerate divisioni. Un modello organizzativo che – lo dico senza tema – è stato da essi mutuato direttamente da un archetipo nazifascista, del resto assolutamente non sconosciuto al… al sistema nipponico imperiale, prebellico quanto meno, che organizzava appunto i giovani, in queste divisioni; giovanissimi… giovani, anche in età prescolare. Questo esiste. Questo è portato avanti da una religione di stato, lo stato Italiano. Una religione, che non è religione, che ha mutuato, hijacked, scippato, il termine ‘Buddismo’, se ne è appropriato per una comodità meramente politica, economica, affaristica, e che oggi è religione riconosciuta dallo Stato Italiano con tanto di otto per mille». Un attimo dopo definisce tali asserzioni «fatti documentati». Sarebbe più che lecito domandarsi: perché non esibisce i documenti di cui va parlando?

A conclusione della conferenza stampa, viene mostrato un video, che si auto-qualifica come «inchiesta documentaristica: “Soka Gakkai, buddhismo o setta?” – prossimamente su YoutTube»; questo parte al minuto 1h11’38” e parla in termini fortemente sfavorevoli (se non del tutto offensivi) della Soka Gakkai; fra le persone che rilasciano le proprie dichiarazioni, alcuni che sembrano ex membri più di nuovo lo stesso Occhiello, che fra le altre cose dichiara: (minuto 1h14’22”) «usavano delle giovani donne, la Soka Gakkai, per sfasciare i matrimoni della vittima prescelta»; (minuto 1h14’50”) «quando sono stato a Shim … Uzo … come si chiama, non mi ricordo più, il quartier generale della Soka Gakkai a Tokyo, tutto il quartiere è letteralmente presidiato da questi men in black; seppi poi, appresi poi, che questi men in black sono tutti membri della Yakuza; per chi non lo sa, è la mafia giapponese»; (minuto 1h15’16”) «(…) sostiene di essere stata violentata, in gruppo, da un gruppo di responsabili della Soka Gakkai». Di nuovo, la domanda più che lecita è: per accuse tanto infamanti esistono prove? O si deve credere a Occhiello sulla parola?

Abbiamo inoltre alcune ulteriori osservazioni desunte da altri interventi della conferenza stampa AIVS:

L’Avv. Annalisa Montanaro, al minuto 21’17”, afferma «(…) io di sette e di gruppi religiosi che coercizzano il pensiero non ho mai sentito parlare prima di incontrare queste persone che oggi mi hanno coadiuvato (…)». Il che dimostra in modo inequivocabile che Montanaro, pur parlando da un palco di Palazzo Madama, è sostanzialmente impreparata sul tema dei nuovi movimenti religiosi, o quanto meno la sua preparazione si limita a ciò che le è stato riferito da coloro che ella nomina; informazioni che ella ha evidentemente accettate in maniera passiva e senza alcuna revisione personale o approfondimento. Tant’è che, a detta di Montanaro, quella di collaborare con l’AIVS è: (minuto 21’40”) «un’opportunità che mi è stata offerta, e io ringrazio il presidente Toni Occhiello, ringrazio Giuseppe Di Bello che è nella platea, che mi hanno consentito di conoscere queste persone, per confrontarmi con una realtà diversa».

Altrettanto si può dire della On. Angela D’Onghia, la quale al minuto 52’27” afferma: «Devo ringraziare la Dott.ssa Lorita Tinelli che qualche settimana fa mi ha indottrinato in parte sul discorso delle sette, perché io da persona completamente ignorante in materia non pensavo che il discorso delle sette fossero così radicati e presenti nel nostro territorio».

Il testo integrale dell’intervento di Occhiello è disponibile a questo link.

Come sempre, ai lettori il giudizio.

3 commenti:

  1. Anche mi ero impegnato nella Soka. Sono stato dentro un paio d’anni. Poi però ho capito che non faceva per me e me ne sono andato. Sì è vero che ci sono alcuni aspetti un po’ discutibili, o che magari vanno capiti bene perché è un tipo di vita molto diversa da quella a cui la gente in generale è abituata, fondata su dei valori completamente diversi. Ma io tutta la “criminalità” di cui parla Occhiello non l’ho vista. Mi sa tanto di coda di paglia. Io ho ancora contatti, anche se ovviamente molto meno frequenti, con un paio di amici che sono ancora Soka Gakkai. Non mi hanno tolto il saluto, non mi spiano e non mi mettono topi morti sul cofano della macchina. E non sono dei mafiosi consociati alla Yakuza. A me tutto questo can can sembra tanto fatto apposta per spaventare la gente. Che bisogno ci sarà mai di montare guerre del genere? Non ce n’è già abbastanza nel mondo di guerre?
    Gio

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  2. ma come si permette questo qua??? Offendere un gruppo di minoranza che non fa del male a nessuno!!! e perché??? è un cafone!!! Pregherò per lui e anche per quei buddisti, da altre parti nel mondo li ammazzano, lui vorrebbe che facciamo la stessa cosa anche in italia??? ma che razza di discorsi sono???

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  3. ANDIAMO, CERCHIAMO DI ESSERE UN PO COMPRENSIVI. QUESTO SIGNORE HA DEDICATO TANTI ANNI DELLA SUA VITA A UN GRUPPO CHE POI LO HA DELUSO, POI SE SI E' LASCIATO CON LA SUA DONNA DI SICURO HA AVUTO UN GRANDISSIMO DISPIACERE. CERTO PERO CHE USARE QUESTI MODI....... MAH...

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